lunedì 4 marzo 2013

Ristorante Al Pont de Ferr - Milano

La nostra passione per la scoperta ci porta sempre a sperimentare situazioni gastronomiche nuove ed interessanti e in occasione del nostro 4° anniversario (da fidanzati) abbiamo pensato di fare le cose con stile come l'anno scorso. Quindi anche quest'anno mi sono messo alla ricerca di un ristorante che potesse offrire ad un prezzo abbordabile un'esperienza culinaria di qualità e fuori dall'ordinario.

Dopo aver cercato opinioni e recensioni su internet sono approdato sul sito del ristorante Al Pont De Ferr di Milano e dopo aver analizzato l'offerta mi sono deciso a prenotare una cena per due.

Il ristorante si trova lungo il Naviglio Grande, esattamente presso la Ripa di Porta Ticinese al numero 55, in una delle zone più vive e vivaci di Milano. All'esterno sembra una normalissima osteria come ce ne sono tante in zona ma in realtà offre un servizio e una cucina di prima scelta, non per niente è stato segnalato con una stella dalla guida Michelin.

Il locale è piuttosto piccolo, in questo caso è perfettamente in linea con i ristoranti e i locali della zona, arredato in modo rustico ma che rivela in ogni caso una buona ricerca del dettaglio.

I tavoli sono parecchio ravvicinati, cosa che in un locale del genere non mi sarei mai aspettato, ma l'atmosfera piuttosto informale del locale mitiga il disagio di dover cenare gomito a gomito con altri, anzi da un certo punto di vista sfata il mito del ristorante stellato asettico e impersonale.

Dopo aver scelto il menu degustazione denominato La Nostra Tradizione arriva il momento della scelta dei vini. Purtroppo i vini al calice scelti da noi non ci sono quindi ci dirottano sulla 1/2 bottiglia. Nemmeno la prima bottiglia scelta è disponibile però ci vengono consigliate altre 2 bottiglie nella stessa fascia di prezzo, dettaglio che abbiamo apprezzato, e alla fine decidiamo di gustare una bottiglia di: Rocca Rubia della cantina Santadi del 2009.

Come benvenuto ci portano una buonissima Crema alla Zucca impreziosita con caviale al mandarino, il caldo dolce della zucca interrotto dal freddo acido del caviale al mandarino crea un'esperienza culinaria inattesa che richiama l'attenzione sui sapori e ci fa capire subito lo stile della cucina dello chef, l'uruguaiano Matias Perdomo, il cui obbiettivo è stupire e far riflettere.

La cena si apre con La cipolla rossa di Tropea di zucchero soffiato, cipolla caramellata con il formaggio di capra fresco su pane al sesamo nero, un antipasto di sicuro effetto che riesce a stupire sia per la presentazione che per la realizzazione estremamente particolare.

Si continua con gli antipasti con il Sashimi di filetto di bue e foglie di foie-gras con salsa bernese e prugne umeboshi, un piatto meno di impatto come presentazione, anche se in ogni caso curatissimo,il cui sapore mi ha colpito in modo particolare per il giusto mix di di sapori con una carne magra e morbida rinforzata ma non coperta dalla salsa e dal foie-gras.

Si passa al primo con i Gnocchi morbidi di patate alla brace serviti con zucchine grigliate e gamberoni spadellati, una presentazione in cui lo spazio è gestito meravigliosamente, con la zucchina grigliata arrotolata su se stessa, il gamberone buonissimo e gli gnocchi che offrono un equilibro perfetto, fra esterno al dente e cuore morbido, che a tratti ha dell'incredibile e immediatamente ci si interroga sulla tecnica utilizzata per la cottura.

Come secondo ci viene servita la Pluma di maiale Iberico al forno, lasciata rosata e servita con crema di burrata e ricci di mare,il cameriere ci spiega quale taglio del maiale è la Pluma e ci illustra ogni componente, così come è stato fatto per tutti i piatti precedenti. I ricci di mare idealmente mi preoccupano un po' e invece si sono rivelati il tocco speciale di questo piatto che riesce a far sposare perfettamente la carne con i sapori di mare grazie proprio alla presenza della salsa ai ricci di mare.

Si chiude in grande stile con i dolci.Io incuriosito dalla presenza del tabacco assaggio il Sigaro di cioccolata ripieno di mousse di cioccolato al tabacco (Montecristo) con gelato al Rhum, un ottimo cioccolato in cui la mousse aromatizzata al tabacco, per niente fastidiosa, regala quel quid che lo rende speciale. Il sigaro viene servito come se fosse vero con tanto di posacere e fumo vero di Montecristo incapsulato in un bicchiere.
Eleonora invece si è lasciata incuriosire dal nome di un dolce "Questo dolce non è un gioco I ricordi dei sapori dell’infanzia" la cui natura non viene specificata nel menu perchè lo chef vuole conservare la sorpresa per il momento in cui il piatto arriva a tavola, così rispettando pienamente l'intenzione dello chef non vi rivelerò nulla ma mi limiterò a dirvi che si tratta sicuramente di una sorpresa molto gradita sia per il palato che per gli occhi e che sicuramente risveglia i ricordi della nostra infanzia.

Il Pont de Ferr, con la sua cucina, ci ha traghettato lungo un percorso gastronomico e sensoriale molto particolare, pur non estraniandoci in un contesto estremamente rigido e formale ma lasciandoci immersi in un clima più rilassato e conviviale che ci ha fatto godere la serata a 360°.

Il menu degustazione scelto da noi, costituito da 4 portate, costa 50€ bevande escluse e ci ha saziato senza appesantirci quindi mi sento sicuramente di consigliarlo come base per una prima visita.

Noi in totale abbiamo speso 120€ in due incluso vino, acqua e 2 caffè e devo confessarvi che sto già pensando ad una buona occasione per tornarci quindi mi sembra superfluo dirvi che ve lo consiglio.

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